Termografia applicata all’edilizia
La termografia, attraverso la rilevazione della radiazione infrarossa,
permette di mostrare fenomeni invisibili all’occhio umano
servizi di termografia offerti
TERMOGRAFIA ED EDILIZIA
La termografia è una tecnica innovativa che permette di calarsi in un mondo in cui non si vede la luce, ma il calore.
Si utilizza un apparecchio, chiamato termocamera, che sfrutta la radiazione infrarossa per mostrare fenomeni altrimenti invisibili ai nostri occhi, permettendo di vedere in un certo senso anche dentro muri e solai (in realtà si vedranno tutti quei fenomeni in grado di modificare la temperatura superficiale di quanto osservato).
Nel campo dell’edilizia, tutto questo risulta possibile senza rompere piastrelle, intonaci o muri, ed in modo immediato.
Non si tratta di una pratica banale: non basta cioè acquistare una termocamera, ma è fondamentale anche una formazione altamente specializzata: lo strumento infatti non fornisce risposte subito pronte, ma informazioni che solo un operatore certificato è in grado di integrare con l’osservazione sul campo e competenze sulle tecniche costruttive, al fine di giungere ad una diagnosi attendibile.
Alcune indagini è necessario realizzarle in autunno/inverno (quando cioè la differenza di temperatura tra interno ed esterno è più elevata), altre in primavera/estate (quando si può sfruttare la differente capacità dei materiali di immagazzinare il calore), altre ancora invece indistintamente in qualsiasi periodo dell’anno.
I CONCETTI TECNICI CHE E’ BENE CONOSCERE
Per comprendere in quale modo un’indagine termografica può essere utile e talvolta indispensabile nel campo dell’edilizia, occorre sapere che una termocamera fornisce un’immagine (detta termografia) di quello che viene inquadrato, nella quale tuttavia i colori non sono quelli reali ma sono utilizzati per indicare le “temperature apparenti“.
Ogni termografia è infatti sempre accompagnata da una scala di lettura come quella riportata qui sotto:
Questa viene sempre accompagnata da valori numerici, che nell’immagine sopra non sono stati riportati perché non significativi ai fini della trattazione: basta infatti sapere che il nero rappresenta la temperatura apparente inquadrata più fredda, il bianco quella più calda, con tutti i valori intermedi che trovano corrispondenza in un colore specifico.
Nelle termografie “scattate” negli ambienti interni durante il periodo invernale, le superfici che risultano più fredde corrispondono a strutture più disperdenti: questo perché in questi casi il freddo trova minor difficoltà ad “entrare” verso l’interno (fig. 1: in evidenza la grande dispersione provocata dalla trave a soffitto).
Viceversa in quelle “scattate” dall’esterno le strutture più disperdenti corrispondono alle superfici più calde, perché in questi casi il caldo degli ambienti interni trova meno difficoltà ad “uscire” verso l’esterno (fig. 2: in evidenza le pareti sottili dei sotto-finestra, che disperdono all’esterno una parte non trascurabile del calore prodotto dai radiatori).
LE APPLICAZIONI PIU’ UTILI NEL CAMPO DELL’EDILIZIA E DEGLI IMPIANTI
Mediante un’indagine termografica è quindi possibile, ad esempio, individuare dove è prioritario intervenire con degli isolamenti esterni (fig. 3: dispersioni di solai e pilastri non isolati in facciata) e verificare la tenuta dei serramenti esterni (fig. 4: dispersioni causate da guarnizioni difettose).
Di seguito alcuni esempi di altre applicazioni importanti della termografia nel campo dell’edilizia e degli impianti:
- verifica dell’esecuzione a regola d’arte di interventi di isolamento e di alcuni tipi di opere edilizie, anche a lavori già conclusi (fig. 5)
- individuazione di perdite ed ostruzioni di tubazioni (fig. 6), anche di pavimenti radianti: nel caso illustrato, l’individuazione precisa a pavimento del punto di perdita dell’impianto di riscaldamento ha permesso di demolire solo la parte di pavimento strettamente necessaria a riparare il guasto > leggi l’articolo specifico
- individuazione di infiltrazioni d’acqua in soffitti, pavimenti, coperture, facciate, terrazze e balconi (fig. 7)
- determinazione dell’esatta estensione del fenomeno dell’umidità di risalita sulle pareti (fig. 8): è l’informazione indispensabile per scegliere la tecnica più adeguata a risolvere il problema
- individuazione delle cause della formazione di muffa nei locali interni
- rilievo delle strutture ed individuazione della tessitura muraria di un edificio
- rilievo dei distacchi di intonaci e rivestimenti in facciata
- rilievo delle reti impiantistiche
- verifica di eventuali anomalie nel funzionamento degli impianti (pavimenti radianti, radiatori, tubazioni di acqua calda e fredda, pannelli fotovoltaici, …)